La Corte Costituzionale amplia i casi di reintegrazione per i licenziamenti in Jobs Act
Luca Conte, ha commentato la sentenza pronunciata dalla Corte di Cassazione Sezione III, 13 maggio 2024, n. 12971.
In particolare ha evidenziato come la Terza Sezione, in netta controtendenza con l’orientamento maggioritario, con una precisa ricostruzione che ha preso le mosse dal dettato normativo, conclude (condivisibilmente) nel senso che il duplicato informatico di una sentenza equivale al suo originale con ciò soddisfacendo il requisito formale previsto a pena di improcedibilità dall’art. 369, comma II n. 2, c.p.c. Peraltro, mediante una valorizzazione del principio di effettività della tutela giurisdizionale, la Suprema Corte incentiva i giudici di legittimità ad avvalersi del potere ufficioso di verifica del fascicolo di merito qualora sia in contestazione la data di pubblicazione del provvedimento impugnato al fine di verificare la tempestività del ricorso e ciò per evitare sterili pronunce di inammissibilità.
Il contributo completo è stato pubblicato su Giustizia Civile al link: https://giustiziacivile.com/arbitrato-e-processo-civile/note/il-deposito-del-duplicato-informatico-della-sentenza-impugnata?check_logged_in=1